È convinzione della stragrande maggioranza delle persone che richiedono una cessione del quinto, che il tasso d’interesse (TAN e TAEG) e i costi a esso connessi possano essere i soli elementi a fare la differenza nella scelta dell’offerta più vantaggiosa. Il ragionamento non è sbagliato a patto che l’analisi dei costi sia riferita a una verifica corretta e soprattutto che tenga conto delle caratteristiche della richiesta e del richiedente.
Ciò determina la corsa, sia online sia sul campo (offerte in volantino, brochure e locandine promozionali esposte), del miglior prestito proposto quotidianamente dal mercato, avvalorata dai classici “specchietti per le allodole” pronti ad attirare i clienti con la migliore pubblicità che riescono a elaborare.
Va subito precisato che, in assenza di una valutazione più approfondita e personalizzata qualsiasi preventivo richiesto e ottenuto senza alcun criterio vale meno della “carta straccia” e quindi è inutile raccoglierne tanti al punto di farne una collezione al ribasso che difficilmente si trasformeranno in offerte concrete.
- E’ veramente così?
- Una cessione del quinto consente realmente di risparmiare soltanto se l’offerta commerciale ha un tasso basso?
Il cliente che s’imbatte in offerte oltremodo allettanti, in realtà, il più delle volte si ritrova a dover sottoscrivere in ultima fase, delle condizioni completamente differenti. Questo fatto accade perché non vi è alla base una consulenza attenta e accurata, ma soprattutto personalizzata che faccia chiarezza sui parametri che incidono sul costo dell’intera operazione finanziaria* (TAEG* ovvero Tasso Annuo Effettivo Globale).
Che cosa è la cessione del quinto
Si tratta di una forma di prestito alla quale possono accedere dipendenti e pensionati senza dover necessariamente passare dalle banche.
Prima di affrontare la questione in modo più approfondito, soffermiamoci a spiegare prima di tutto cosa vuol dire richiedere un finanziamento con cessione del quinto.
La definizione di quinto deriva da un aspetto che caratterizza la cessione, ossia, la rata non può superare il 20% (1/5) dello stipendio o pensione netti mensili; proprio per tale motivo, possono accedervi solo i dipendenti (pubblici, statali e privati) e i pensionati (Inps ed ex Inpdap).
La durata massima di tale prestito è pari a dieci anni e consente di richiederla fino a ottantacinque anni (alla scadenza), mentre l’importo massimo puoi conoscerlo contattandoci.
Anche chi ha avuto problemi di protesti o segnalazioni in banche dati, oppure ha già altri finanziamenti in corso, riesce ad ottenere liquidità mediante la cessione del quinto.
Infine, essa è garantita dalle coperture assicurative rischio vita e impiego, obbligatorie per legge, ma importanti al fine di tutelare completamente sia il cliente sia l’Ente creditore.
La cessione del quinto: come avviene la valutazione della richiesta.
Ottenere un finanziamento con cessione del quinto online o senza una consulenza precisa e personalizzata, però, non è così semplice come si è portati a pensare, ma soprattutto, l’effettivo costo dipende da una serie di fattori fondamentali, che andiamo ad analizzare di seguito.
Il primo riguarda sicuramente i costi assicurativi, obbligatori poiché il D.P.R. che disciplina l’erogazione di tale forma di prestito, prevede che debba essere stipulata un’assicurazione a tutela dell’intermediario che lo eroga e del richiedente, in caso di morte o perdita di lavoro (soltanto per i dipendenti) del sottoscrittore.
Questo motivo stabilisce per le assicurazioni i criteri per assumere o no il rischio delle operazioni per tipologia di cliente.
Nello specifico, i costi delle assicurazioni variano in rapporto al variare di alcuni elementi importanti, quali:
- L’età del richiedente
- La durata del prestito
- Gli Importi richiesti
- La tipologia di lavoro (i dipendenti privati sono più a rischio rispetto a quelli pubblici e statali)
- L’Amministrazione d’appartenenza
- L’anzianità lavorativa
- La presenza di patologie cliniche in parte gravi.
- Eventuali presenze in busta paga di riferimenti ad assenze sul lavoro o altro
Possono verificarsi anche casi in cui, la presenza di malattie gravi, renda invalidante l’assumibilità finanziaria, così come elementi oggettivi presenti in busta paga.
La società finanziaria che deve erogare la cessione del quinto, dunque, è tenuta a compiere un’accurata analisi della situazione del cliente riguardo al suo lavoro, ad altri rapporti finanziari, allo stato di salute, all’effettiva urgenza di liquidità.
Tutti fattori importantissimi per determinare il reale costo del finanziamento, che includerà proporzionalmente alla difficoltà e impegno, anche gli oneri di gestione della pratica come l’istruttoria, gli eventuali rischi inerenti all’erogazione urgente di anticipazioni di acconti (rischio sempre e completamente a carico dell’Agenzia stessa).
Una corretta informazione e valutazione da parte di un’Agenzia Finanziaria trasparente e affidabile sui punti appena esposti, fa sì che il cliente possa effettivamente rendersi conto di quale sia il reale vantaggio nel contrarre una cessione del quinto, piuttosto che soffermarsi sul tasso d’interesse applicato.
Non esiste quindi un risparmio reale senza aver prima analizzato la situazione personale strettamente correlata alla scelta del prodotto finanziario appropriato e degli elementi di costo ultimo del finanziamento incluso il tasso (TAN) e l’incidenza dei costi effettivi delle coperture assicurative e oneri di gestione pratica, sempre nel rispetto di quanto prescrive la normativa sulle soglie anti usura vigilate da Banca d’Italia.