L’Educazione Finanziaria vista dal punto di vista dei tecnici potrebbe spesso risultare complessa da capire, ovviamente l’esperienza ci fa dare per scontate alcune cose che invece potrebbero essere importanti per chiunque si voglia avvicinare a questa materia, vuoi per risolvere in autonomia i propri problemi finanziari, sia per fare in modo di risparmiare e investire poi in progetti proprio, viaggi o acquisti di varia natura.
Abbiamo quindi intervistato Carmen, laureanda in Scienze Politiche.
Ciao, sono Carmen, nata a Cagliari nel 1988. Sono amante dei viaggi, della lettura e della scrittura. Per questo ho indirizzato i miei studi nelle lingue diplomandomi all’Eleonora d’Arborea e a compiere soggiorni di studi fin da giovanissima alle università di Cambridge e di Reading. Essendo una persona curiosa, indipendente e portata a farmi una mia idea sulle notizie che ogni giorno ci propinano i media ho interesse anche per il campo economico e giuridico. Sono laureanda in scienze politiche, settore internazionale. Racchiude tutti quelli che sono i miei interessi nei campi sopracitati. Attualmente collaboro come consulente assicurativo. Ci occupiamo del ramo vita quindi di previdenza complementare, risparmio, protezione e investimenti per privati e aziende.
Educare alla finanza è importante in quanto il periodo che stiamo attraversando è complicato e incerto e lo sarà sempre di più. In futuro avremo sempre meno tutele e certezze dal punto di vista contributivo e previdenziale. Educare alla finanza significa incentivare noi stessi ad occuparci in prima persona dei nostri risparmi e della nostra futura pensione in quanto il ruolo statale sarà sempre più ridotto. In questo l’Italia è fanalino di coda in Europa. Il resto dei paesi europei possiede già questa mentalità con una percentuale più alta del 60% per quanto riguarda la previdenza complementare. Alle elementari mi sembra eccessivo parlare di Educazione Finanziaria, ma già a partire dalle scuole medie si potrebbe dedicare un’ora all’attualità politica ed economica integrata allo studio dell’educazione civica alle medie o al diritto e all’economia nelle scuole superiori e alla lettura e alla discussione delle testate giornalistiche in materia.
Il consiglio primario che mi sento di dare è di non credere a primo acchito a tutto ciò che sentiamo, di approfondire la materia affidandosi al lavoro di professionisti attraverso le consulenze gratuite e personalizzate che sono messe a disposizioni da noi intermediari.
Come risolvere quindi le problematiche del settore?
Per questo ciò che dobbiamo affrontare e cercare di scardinare ogni giorno è la diffidenza dei possibili clienti che preclude ogni forma di ascolto e di apertura. Questo è dovuto a una scarsa e mala informazione e a pregresse esperienze negative personali o indirette. Tali episodi sono ormai sempre più rari grazie al servizio di mezzi di informazione qualificati e alla volontà delle persone di tenersi aggiornate sulla materia ma la maggioranza degli italiani non ha le basi sull’argomento previdenziale ed assicurativo.
Spesso ci capita di avere a che fare con titolari di aziende che non ricevono un’informazione fiscale adeguata dai professionisti a cui si affidano. A ciò si ricollega anche una scarsa collaborazione tra settori di specificità diverse ma integrative. Dal canto nostro, possiamo mettere a disposizione la nostra professionalità attraverso un’adeguata indagine sulle esigenze del cliente. I consigli principali che mi sento di dare è non limitarsi nell’informarsi su una probabile assicurazione attraverso ricerche mirate sulla storia della compagnia, sui rendimenti dei prodotti e di non disdegnare una chiacchierata personalizzata senza impegno con gli operatori del settore.
Previsioni ottimistiche dicono che un dipendente nato negli anni 80 andrà in pensione con circa il 50% circa del suo ultimo stipendio a 70 anni (attualmente). Questo è uno dei motivi principali per cui è importante l’educazione finanziaria. Il secondo potrebbe essere quello di educare i genitori a creare un piano di accumulo che consenta ai propri bambini di potersi pagare un importante corso universitario, un corso di formazione, un viaggio studio all’estero che apra loro maggiori opportunità in ambito lavorativo. Inoltre, per i liberi professionisti ed in generale per i non dipendenti, l’educazione è importante per tutelarsi in caso di mobilità permanente o temporanea al lavoro. Il professionista che lavora in ambito assicurativo e finanziario deve avere ben in mente questi scenari e sapere come risolvere queste fondamentali esigenze. Ciò che bisogna fare, evitando inutili allarmismi, è iniziare a essere previdenti, cercare di entrare nell’ottica che siamo noi ormai a doverci creare privatamente un piano di accumulo per una futura pensione, per ristrutturare la casa, pagare il mutuo o tutelare la nostra azienda. Ogni esigenza può venire soddisfatta in ambito previdenziale.
Conclusioni
Per iniziare, un qualunque cittadino potrebbe e dovrebbe leggere tutta la legislazione in materia di pensioni, tfr ( trattamento fine rapporto per dipendenti privati) e tfm ( trattamento di fine mandato per i titolari di azienda). Potrebbe inoltre, utilizzare le testate specializzate come Il sole 24 ore o Milano Finanza, usufruire del mondo del web e dare un’occhiata a rendimenti e titoli in borsa per i più appassionati. Negli ultimi anni lo scenario assicurativo è notevolmente cambiato. Il cliente è sempre più giustamente esigente e le aziende serie puntano sulla formazione. Non a caso veniamo periodicamente sottoposti, obbligatoriamente, a corsi di formazione e test di esame. I requisiti di accesso sono più selettivi e le regole imposte dall’Ivass ( Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) sono ferree. La cattiva pubblicità viaggia più velocemente della buona possibilità e attraverso questo primo approccio giungiamo alla soddisfazione della persona.